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  • Lingua Insegnamento:
    Le lingue d'insegnamento sono l'italiano e il francese. 
  • Testi di riferimento:
    Bibliografia di riferimento:
    A. Riccardi, "Interprete e mediatore: evoluzione delle definizioni" In: Rivista internazionale di tecnica della traduzione n.21 - 2019, EUT, Trieste, 2019, pp. 205-217. Disponibile all’indirizzo https://www.openstarts.units.it/handle/10077/29131?mode=full.
    N. Spinolo, M. Russo (2020), “Approcci e metodologie
    di ricerca in interpretazione di conferenza”, In: A. Ferraresi, R.
    Pederzoli, S. Cavalcanti, R. Scansani (eds.), Metodi e ambiti nella ricerca sulla traduzione, l’interpretazione e l’interculturalità – Research Methods and Themes in Translation, Interpreting and Intercultural Studies, Mediazioni 29, pp. 199-221. Disponibile all’indirizzo: http://hdl.handle.net/11585/808182.
    E. Ballardini, “La traduzione a vista nella formazione degli interpreti”, InTRAlinea vol. 1, 1998. Disponibile all’indirizzo http://www.intralinea.org/archive/article/1611.
    A. Riccardi, “Interpretazione simultanea: strategie generali e specifiche”, In: C. Falbo, C. Russo & F. Straniero, Interpretazione simultanea e consecutiva: problemi teorici e metodologie didattiche, Milano, Hoepli, 1999, pp. 161-174.
    A. Giambagli “Introduzione all’interpretazione consecutiva: principi generali e osservazioni didattiche, In: ibidem, pp. 231-244.
    M. Russo, “Sviluppo morfologico del codice dell’interpretazione consecutiva”, In: ibidem, pp. 245-288.
    F. Chessa, Interpretazione dialogica. Le competenze per la mediazione linguistica. Roma, Carocci, 2012.
    F. Chessa, “Phraséologie et pragmatique dans la didactique de l’interprétation de liaison”, Rhesis, 2012, pp. 28-35. Disponibile all’indirizzo: https://iris.unica.it/retrieve/handle/11584/48627/87234/Phraséologieet%20pragmatique.pdf
    M. Lederer, La traduction aujourd’hui. Le modèle interprétatif, Paris, Hachette, 1994.
    M. Lederer, “Interpréter pour traduire – La Théorie Interprétative de la Traduction (TIT)”, In: Équivalences, 43e année n°1-2, 2016, pp. 5-30. Disponibile all’indirizzo: https://www.persee.fr/docAsPDF/equiv_0751-9532_2016_num_43_1_1479.pdf
    E. Fogazzaro, L. Gavioli, “L’interprete come mediatore: riflessioni sul ruolo dell’interprete in una trattativa d’affari”, In: G. Bersani Berselli, L. Gavioli (eds.), La mediazione linguistico-culturale: Una prospettiva interazionista. Perugia, Guerra Edizioni, 2009.
    C. Kerbrat-Orecchioni, Le discours en interaction, Paris, Armand Colin, 2005.
    C. Kerbrat-Orecchioni, Les actes de langage dans le discours, Paris, Armand Colin, 2005.
    M. Russo, G. Mack (ed.), Interpretazione di trattativa: la mediazione linguistico-culturale nel contesto formativo e professionale, Milano, Hoepli, 2005.
    N.B.: Questi testi non sono obbligatori, ma costituiscono una base importante per approfondire diverse tematiche che emergeranno in classe. Ulteriori indicazioni bibliografiche e sitografiche verranno fornite durante il corso.

    Gli studenti non frequentanti dovranno portare in sede d'esame il seguente testo:
    Puccini, P., Laaroussi, M. V., & Gélinas, C. (2022). La médiation interculturelle: aspects théoriques, méthodologiques et pratiques. Hoepli Editore. 
  • Obiettivi formativi:
    Risultati di apprendimento (descrittori di Dublino): il corso mira a fornire strumenti teorico-metodologici e pratici per la pratica professionale dell’interpretazione tra l’italiano e il francese, focalizzandosi sulla mediazione interculturale.

    Conoscenza e Capacità di Comprensione: il corso mira a fornire al discente gli strumenti per individuare e saper riconoscere le principali problematiche e difficoltà legate al mondo dell’interpretazione; si potenzierà la capacità di comprensione di discorsi orali prestando un’attenzione particolare al piano del messaggio e al vouloir dire.

    Capacità di Applicare Conoscenza e Capacità di Comprensione: saper prendere appunti; analizzare il contesto di riferimento ed imparare a prendere decisioni per agevolare il proseguimento della conversazione; saper tradurre a vista, essere in grado di fare delle scelte per rendere il senso del discorso e di giustificarle.

    Autonomia di Giudizio: saper gestire una interazione bilingue; imparare a prepararsi autonomamente (da punto di vista lessicale, concettuale, pratico) in previsione di un incarico di interpretazione.

    Abilità Comunicative: sapersi esprimere correttamente in italiano e in francese in situazioni diverse utilizzando la terminologia più adatta in riferimento al contesto comunicativo; saper passare da una lingua all’altra (code switching) evitando calchi lessicali e morfosintattici; sapersi esprimere in maniera efficace, sintetica e idiomatica in entrambe le lingue di scambio.

    Capacità di Apprendere: gli studenti svilupperanno un metodo adeguato in modo da auto-gestire il proprio apprendimento ed aggiornarsi autonomamente rispetto all’evoluzione della lingua. 
  • Prerequisiti:
    Avere un livello di competenza linguistico-comunicativa A2+ all'inizio del corso. 
  • Metodi didattici:
    Le lezioni sono prettamente pratiche, in quanto si basano in larga parte su esercizi propedeutici (traduzione a vista, riformulazioni intra- e interlinguistiche, memorizzazione, sintesi, ricerca di parole chiave, ecc.) e su jeux de rôle in cui gli studenti sono chiamati a fungere da interpreti. Sarà richiesta la partecipazione attiva e critica degli studenti: agli studenti coinvolti in prima persona verrà richiesto di autovalutarsi, riflettendo sulle proprie prestazioni (pro e contro); agli studenti osservatori verrà domandato di produrre oralmente un’analisi dell’interazione a cui hanno assistito, annotando i punti di forza e i punti deboli dei loro colleghi che si sono cimentati nel ruolo dell’interprete. L’osservazione partecipata sarà l’occasione per riflettere anche sulla deontologia della professione e per sviluppare nuove strategie interpretative per superare problemi specifici. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    L’esame sarà orale e consisterà in una prova di interpretazione che verterà su argomenti simili a quelli affrontati nelle simulazioni in classe, a cui seguirà una breve discussione sui contenuti teorici affrontati durante il semestre. 
  • Sostenibilità:
     
  • Altre Informazioni:
    Ulteriori informazioni o chiarimenti potranno essere richiesti al docente durante l’orario di ricevimento. È vivamente consigliata la frequenza delle esercitazioni dei CEL per il raggiungimento dei livelli di competenza linguistica previsti dal Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) e per il superamento dell’esame finale di Lingua francese III. Prima di accedere all’esame con il docente, gli studenti sosterranno la verifica di lettorato secondo le modalità stabilite dal CLA. In sede di esame il docente terrà conto del risultato conseguito nel formulare la valutazione conclusiva. Tutte le informazioni sugli orari delle esercitazioni, sulle modalità di verifica e sui ricevimenti dei lettori/CEL sono disponibili sul sito del Centro Linguistico di Ateneo. 

Il corso mira al consolidamento delle abilità orali in interpretazione tra il francese e l'italiano, pur non trascurando un inquadramento teorico-metodologico (e deontologico) dell’interpretazione in generale. Verranno analizzati i diversi tipi di interpretazione (consecutiva, simultanea, dialogica, traduzione a vista, chuchotage) e si rifletterà sul loro utilizzo in ambito accademico e professionale. I campi lessicali che saranno affrontati riguarderanno principalmente la sfera quotidiana, la comunicazione istituzionale, l’attualità e gli ambiti professionali legati ai servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, etc.).
Il corso di Mediazione francese I vuole affinare la capacità del discente a esprimersi oralmente in pubblico, in italiano e in francese; l’obiettivo è quindi il potenziamento delle abilità linguistiche di produzione e di comprensione orali tramite simulazioni, attività pratiche, traduzioni interlinguistiche, etc. Durante le esercitazioni, si consolideranno le competenze linguistiche ed extralinguistiche dello studente, ponendo in particolare l’accento sul rapporto tra lingua e cultura, sulla capacità di parlare in pubblico (public speaking) e sull’importanza di restituire il senso del discorso.

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