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  • Lingua Insegnamento:
    Italiano 
  • Testi di riferimento:
    Il programma di studio si articola nel modo seguente:
    Prima parte
    1) L. Mascilli Migliorini (diretta da), Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo (Napoli, Guida, 2009);
    Seconda parte
    2) A. Musi, “Il Regno di Napoli”, (Brescia, Morcelliana, 2017).
    Terza parte
    3) L. Mascilli Migliorini, “Le verità dei vinti. Quattro storie mediterranee”, (Roma, Salerno editore, 2018).

    Gli studenti NON FREQUENTANTI sono tenuti ad aggiungere:
    - M. Trotta, "Nel Mezzogiorno moderno. Il Contado di Molise: politica, economia e società (secoli XVI-XVIII)" (Milano, Biblion, 2017) 
  • Obiettivi formativi:
    Obiettivi formativi della disciplina:

    1) condurre lo studente ad appropriarsi delle chiavi di lettura del passato;

    2) educare lo studente alla riflessione e all’esercizio critico;

    3) porre lo studente in condizione di valutare la complessità delle realtà storiche nella lunga durata dello spazio storico del Mediterraneo, senza condizionamenti ideologici o schemi fuorvianti.

    4) Nell’ambito di una visione prospettica della storia, alla fine della preparazione lo studente dovrà risultare capace di comprendere, attraverso le forme della conoscenza storica, il mondo in cui vive e, di conseguenza, di scorgere quei mutamenti politici, economici e sociali, in grado di prefigurare un orizzonte futuro. 
  • Prerequisiti:
    Buona conoscenza di base degli eventi più importanti della storia moderna e contemporanea. 
  • Metodi didattici:
    Per questo anno accademico 'insegnamento si articola in 12 CFU, pari a 72 ore di attività frontale effettuata nel secondo semestre e suddivisa in 4 lezioni settimanali da 2/3/4 ore ciascuna in base al calendario accademico.
    Le lezioni frontali sono connesse ad una spiccata componente interattiva tra docente e studenti.
    Nelle esercitazioni saranno chiariti gli argomenti oggetto del programma didattico, anche mediante l’ausilio di pertinenti strumenti di conoscenza storiografica.
    Saranno, inoltre, organizzati seminari condotti da storici autorevoli, nei quali verranno approfonditi temi specifici della storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    La verifica dell’apprendimento prevede la prova orale da tenere al termine del corso. Essa consiste sui contenuti dei testi di riferimento indicati per lo studio della disciplina, da parte degli studenti frequentanti e di quelli non frequentanti.
    Essa è volta ad accertare:

    1) il livello della preparazione didattica condotta dagli studenti;
    2) la padronanza, da parte loro, delle nozioni storiche fondamentali dell’età moderna e del contesto contemporaneo;
    3) la proprietà di linguaggio e il grado di organizzazione dell’impianto discorsivo;
    4) la capacità di analisi critica degli argomenti trattati;
    5) la qualità e l’efficacia dell’esposizione;
    6) il livello delle competenze lessicali specialistiche;
    7) l’abilità nel mantenere in equilibrio periodizzazione, narrazione ed interpretazione storiografica;
    8) la coerenza di base tra descrizione dei fatti e relativa corrispondenza cronologico-temporale. 
  • Sostenibilità:
     
  • Altre Informazioni:
    La frequenza delle lezioni non è obbligatoria.
    Durante gli orari di ricevimento settimanale gli studenti avranno la possibilità di ricevere ulteriori delucidazioni, sia di merito che di metodo, sulla natura e gli obiettivi formativi del Corso. 

Per gli studenti frequentanti lo studio della disciplina concerne, nella prima parte, l’esame approfondito dell'identità e dei caratteri strutturali dello spazio geostorico del Mediterraneo moderno e contemporaneo nel continuo divenire del sistema-mondo.
Inoltre, l'insegnamento si propone di delineare i tempi storici di un Mediterraneo molteplice, teatro di violenti scontri tra remote civiltà antagoniste, ma pure proficuo incrocio di rotte marittime e di relazioni commerciali, dove gli uomini sono abituati a vivere vite collettive, ad incontrarsi e scontrarsi tra unità e diversità, tra comprensione e intolleranza.
Nella seconda parte saranno esaminate le preminenti questioni storiche e storiografiche relative alla plurisecolare vicenda politica ed istituzionale, sociale ed economica del Regno di Napoli, entità statale posta in posizione strategica nel Mediterraneo occidentale e caratterizzata prevalentemente dal dualismo sovranità monarchica/potere feudale, nella lunga durata della sua vita, dai Normanni all’assorbimento nella nazione italiana nella seconda metà del XIX secolo.
Nella terza parte del Corso verrà sviluppato il tema storiografico dei vinti nella storia. In questo caso quattro storie vanno a coincidere con quella del Mediterraneo in età moderna e contemporanea.
La conquista turco-ottomana di Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino, espressione di una grande civiltà erede di quella romana, 28 maggio 1453.
Alessandria d’Egitto, 1° luglio 1798: con Napoleone gli immortali principi della rivoluzione francese fanno la loro prima esperienza al di là dei loro confini.
Napoli, 9 settembre 1943: in un tramonto di settembre sbarcano davanti ai templi di Paestum i liberatori di un’Italia che essi hanno sconfitto.
Algeri, 10 agosto 1956. In rue de Thèbes, nella Casbah, a mezzanotte esplode una bomba. È l’inizio di una “battaglia” a lungo negata.

Per gli studenti non frequentanti è previsto, oltre allo studio dei suddetti argomenti, l’esame delle principali dinamiche politiche, economiche e sociali del Molise in età moderna, “provincia” del Regno di Napoli posta nel cuore del Mediterraneo occidentale.

Il programma esteso del Corso prevede Io studio dei seguenti argomenti:
Prima parte
I rapporti economici, sociali, politici e culturali fra i Paesi che si affacciano
sulle sponde occidentale e orientale nell’ambito della vita plurisecolare del Mediterraneo;
La ricostruzione della lunga vicenda dello spazio geostorico mediterraneo, centro di irradiazione e culla di culture e religioni antichissime, caratterizzato da scambi e mescolanze, incontri e scontri, a partire dalla conquista ottomana di Costantinopoli (1453);
Il “trionfo” della Cristianità nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), la propaganda occidentale di Filippo II. La Spagna imperiale e il Mediterraneo;
Formazione ed evoluzione dello Stato moderno nel Mediterraneo occidentale;
L’apogeo della “sublime Porta” nel Cinquecento;
L’organizzazione politica, economica e sociale del sistema imperiale turco ottomano. Il timar. Il sultano e la formazione della classe dirigente. I rapporti con le popolazioni assoggettate;
I caratteri del feudalesimo mediterraneo;
Il Mediterraneo diviso;
Il Mediterraneo nel Settecento;
L’espansione coloniale nel Mediterraneo;
Il Mediterraneo e il lungo processo di decolonizzazione europea;
La nascita di Israele e la questione palestinese;
Il Maghreb;
Le “primavere arabe”. Il mondo musulmano e la scontro di civiltà;
Le prospettive del Mediterraneo.

Seconda parte

Il Regno di Napoli nella vicenda multisecolare del Mediterraneo europeo:
L’eredità normanna; Angioini e Aragonesi; la costruzione storiografica della conquista di Napoli; nel sistema imperiale spagnolo; il viceregno austriaco; il regno borbonico; la rivoluzione del 1799; il decennio napoleonico; le Due Sicilie; la fine del Regno.

Terza parte

La conquista turco-ottomana di Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino ed espressione di una grande civiltà erede di quella romana, 28 maggio 1453;
Alessandria d’Egitto, 1° luglio 1798: la spedizione di Napoleone Bonaparte;
Napoli, 9 settembre 1943: lo sbarco degli alleati sulle spiagge campane;
Algeri, 10 agosto 1956: l’inizio di una “battaglia” a lungo negata.


La parte aggiunta per gli studenti non frequentanti:

Il Contado di Molise nel Mediterraneo moderno. Evoluzione dei quadri ambientali e costruzione del territorio. Cereali molisani e domanda napoletana. La distribuzione del patrimonio ovino. Il lungo itinerario dell’allevamento nel medio-basso Adriatico. Il regime delle Dogane. Il paesaggio agrario nel Settecento riformatore. La promozione della borghesia rurale. La modernizzazione agricola: un circolo vizioso. La riflessione dei riformatori.

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