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  • Lingua Insegnamento:
    Italiano (la letteratura primaria sarà letta anche in tedesco) 
  • Testi di riferimento:
    1) J. W. Goethe, Wilhelm Meister. Gli anni dell’apprendistato, traduzione di Anita Rho ed Emilio Castellani, con un saggio di Hermann Hesse e in appendice brani dal carteggio Goethe-Schiller, Milano, Adelphi, 1976 [e edizioni successive], 596 p.; 2) Un romanzo a scelta tra quelli nell’elenco in calce: da studiare ed esporre alla classe durante il corso (presentazione orale); 3) Un saggio critico a scelta tra quelli nell’elenco in calce: da studiare e utilizzare per un’analisi scritta del Wilhelm Meister e del romanzo a scelta (elaborato scritto). 
  • Obiettivi formativi:
    Il primo modulo del corso – Leggere il Wilhelm Meister (18 ore) – costituisce un’introduzione alla lettura dei Wilhelm Meisters Lehrjahre (1795-96) e ai problemi etici ed estetici in esso affrontati. I WML sono l’esempio più puro di romanzo di formazione, genere in cui si narra – così Wilhelm Dilthey nel 1906 – «Wie er [il giovane protagonista] in glücklicher Dämmerung in das Leben eintritt, nach verwandten Seelen sucht, der Freundschaft begegnet und der Liebe, wie er aber nun mit den harten Realitäten der Welt in Kampf gerät und so unter mannigfaltigen Lebenserfahrungen heranreift». Si esaminerà quindi la tradizione tedesca del romanzo di formazione passando in rassegna 40 testi, dal Parzival di Wolfram (1200) a Kruso di Lutz Seiler (2014).

    Obiettivo del modulo è, oltre a stimolare una lettura ‘interrogante’ del testo letterario, introdurre gli studenti alla critica letteraria: si prenderanno infatti in esame alcuni dei principali teorici della letteratura che si sono occupati di romanzo di formazione, tra cui Croce, Marcuse, Šklovskij, Bachtin, Auerbach, Lukács, Baioni, Moretti, Pavel. Gli studenti saranno poi chiamati a scrivere una tesina (di max. 10 cartelle, da consegnarsi almeno 15 giorni prima dell’esame orale) applicando le categorie critiche apprese (straniamento, realismo, pluridiscorsività, ecc.) alla lettura del Wilhelm Meister e del secondo romanzo a scelta: p.es. Wilhelm Meister e Als wir träumten: un confronto a partire dalla teoria del ‚romanzo di educazione‘ di Michail Bachtin oppure Wilhelm Meister e Der grüne Heinrich: un confronto a partire dalla categoria di ‚mimesi seria del quotidiano‘ in Erich Auerbach. Sarà un esercizio utile in vista della scrittura della tesi di laurea.

    Il secondo modulo del corso – Discutere il romanzo di formazione (18 ore) – si terrà dopo una pausa di circa un mese: ora saranno gli studenti a prendere la parola, presentando a turno, secondo il modello e le indicazioni fornite dal docente, i romanzi che hanno scelto e discutendoli insieme ai compagni. In ca. 9 incontri sarà così possibile ricostruire e condividere un piccolo repertorio di romanzi di formazione, e interrogarsi sia sulle esperienze che portano a diventare adulti e a trovare il proprio posto nel mondo, sia sul ruolo che la letteratura può avere in questa ricerca. 
  • Prerequisiti:
    Per la comprensione dei contenuti del corso è di grande aiuto, anche se non indispensabile, un bagaglio personale di letture letterarie il più possibile ampio, per epoche, paesi e generi. 
  • Metodi didattici:
    Il corso ha carattere seminariale e prevede la partecipazione attiva degli studenti: a ciascuno sarà richiesto 1) di presentare un romanzo di formazione a scelta ai compagni e 2) di scrivere una tesina applicando le categorie critiche apprese alla lettura del Wilhelm Meister e del secondo romanzo a scelta. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    Partecipazione al corso, tesina scritta e prova orale finale. Gli studenti sono invitati a presentarsi all’esame portando con sé i testi che hanno studiato. 
  • Sostenibilità:
     
  • Altre Informazioni:
    Per il programma per studenti non frequentanti, che sono comunque pregati di contattare il docente, si veda qui sotto in Programma esteso. L’indirizzo del docente è michele.sisto@unich.it 

Wilhelm Meister & Co.
Il romanzo di formazione dalle origini a oggi

Il primo modulo del corso – Leggere il Wilhelm Meister (18 ore) – costituisce un’introduzione alla lettura dei Wilhelm Meisters Lehrjahre (1795-96) e ai problemi etici ed estetici in esso affrontati. I WML sono l’esempio più puro di romanzo di formazione, genere in cui si narra – così Wilhelm Dilthey nel 1906 – «Wie er [il giovane protagonista] in glücklicher Dämmerung in das Leben eintritt, nach verwandten Seelen sucht, der Freundschaft begegnet und der Liebe, wie er aber nun mit den harten Realitäten der Welt in Kampf gerät und so unter mannigfaltigen Lebenserfahrungen heranreift». Si esaminerà quindi la tradizione tedesca del romanzo di formazione passando in rassegna 40 testi, dal Parzival di Wolfram (1200) a Kruso di Lutz Seiler (2014).

Obiettivo del modulo è, oltre a stimolare una lettura ‘interrogante’ del testo letterario, introdurre gli studenti alla critica letteraria: si prenderanno infatti in esame alcuni dei principali teorici della letteratura che si sono occupati di romanzo di formazione, tra cui Croce, Marcuse, Šklovskij, Bachtin, Auerbach, Lukács, Baioni, Moretti, Pavel. Gli studenti saranno poi chiamati a scrivere una tesina (di max. 10 cartelle, da consegnarsi almeno 15 giorni prima dell’esame orale) applicando le categorie critiche apprese (straniamento, realismo, pluridiscorsività, ecc.) alla lettura del Wilhelm Meister e del secondo romanzo a scelta: p.es. Wilhelm Meister e Als wir träumten: un confronto a partire dalla teoria del ‚romanzo di educazione‘ di Michail Bachtin oppure Wilhelm Meister e Der grüne Heinrich: un confronto a partire dalla categoria di ‚mimesi seria del quotidiano‘ in Erich Auerbach. Sarà un esercizio utile in vista della scrittura della tesi di laurea.

Il secondo modulo del corso – Discutere il romanzo di formazione (18 ore) – si terrà dopo una pausa di circa un mese: ora saranno gli studenti a prendere la parola, presentando a turno, secondo il modello e le indicazioni fornite dal docente, i romanzi che hanno scelto e discutendoli insieme ai compagni. In ca. 9 incontri sarà così possibile ricostruire e condividere un piccolo repertorio di romanzi di formazione, e interrogarsi sia sulle esperienze che portano a diventare adulti e a trovare il proprio posto nel mondo, sia sul ruolo che la letteratura può avere in questa ricerca.

Bibliografia
1. J. W. Goethe, Wilhelm Meister. Gli anni dell’apprendistato, traduzione di Anita Rho ed Emilio Castellani, con un saggio di Hermann Hesse e in appendice brani dal carteggio Goethe-Schiller, Milano, Adelphi, 1976 [e edizioni successive], 596 p.
2. Un romanzo a scelta tra quelli nell’elenco in calce: da studiare ed esporre alla classe durante il corso (presentazione orale).
3. Un saggio critico a scelta tra quelli nell’elenco in calce: da studiare e utilizzare per un’analisi scritta del Wilhelm Meister e del romanzo a scelta (elaborato scritto).

Elenco dei romanzi di formazione

Ciascuno studente sceglierà un romanzo, che presenterà oralmente in classe nella seconda parte del corso (dopo che nella prima il docente avrà postato alcuni esempi di presentazione). Il romanzo può essere letto in tedesco o in italiano (in quest’ultimo caso nell’edizione indicata).

1. Wolfram von Eschenbach, Parzival, ca. 1200, ca. 500 p.
(Parzival, introduzione di Laura Mancinelli, diverse edizioni)
2. Hans J. Ch. von Grimmelshausen, Der abenteuerliche Simplicissimus, 1668-69, ca. 700 p.
(L’avventuroso Simplicissimus, trad. di Ugo Dettore e Bianca Ugo, diverse edizioni)
3. Christoph Martin Wieland, Geschichte des Agathon, 1766-67, ca. 700 p.
(la traduzione italiana è in corso di pubblicazione)
4. Karl Philipp Moritz, Anton Reiser, 1785-86, ca. 400 p.
(Anton Reiser, trad. di Simonetta Cantagalli, Pisa, Jacques e i suoi quaderni, 1996)
5. Wolfgang Amadeus Mozart & Emanuel Schickaneder, Die Zauberflöte, 1791, ca. 50 p.
(Il flauto magico, opera in musica, diverse traduzioni italiane, meglio se commentate)
6. Friedrich Hölderlin, Hyperion, 1797-99, ca. 200 p.
(Iperione, edizioni Bompiani, Guanda o Studio Tesi; non Feltrinelli)
7. Novalis, Heinrich von Ofterdingen, 1800-1802, ca. 200 p.
(Enrico di Ofterdingen, edizione a cura di L. V. Arena, Oscar Mondadori, 1998)
8. Jean Paul, Titan, 1800-1803, ca. 900 p.
(non esiste traduzione italiana)
9. E. T. A. Hoffmann, Lebens-Ansichten des Katers Kater Murr, 1819-21, ca. 250 p.
(Il Gatto Murr, edizione a cura di Matteo Galli, Roma, L’Orma, 2016)
10. Hoffmann, Meister Floh, 1822, ca. 200 p.
(Mastro Pulce, edizione a cura di Matteo Galli in Fiabe, L’Orma, 2015)
11. Jeremias Gotthelf, Wie Uli der Knecht glücklich wird, 1841, 550 p.
(Uli il servo, traduzione di Ervino Pocar, diverse edizioni)
12. Franz Grillparzer, Der arme Spielmann, 1848, 75 p.
(Il povero suonatore, edizione a cura di Rita Svandrlik, Venezia Marsilio, 2013)
13. Gottfried Keller, Der grüne Heinrich, 1855/1880, ca. 800 p.
(Enrico il Verde, trad. di Leonello Vincenti, ed. Einaudi Tascabili, 1992)
14. Adalbert Stifter, Nachsommer, 1857, ca. 800 p.
(Tarda estate, a cura di Margherita Cottone, Palermo, Novecento, 2005)
15. Franz Kafka, Der Verschollene, 1926, ca. 200 p.
(America o Il disperso, con introduzione di Max Brod, Milano, Feltrinelli, 2008)
16. Thomas Mann, Der Zauberberg, 1924, ca. 700 p.
(La montagna incantata, trad. di Ervino Pocar, Milano, Corbaccio, 2016)
17. Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz, 1929, 550 p.
(Berlin Alexanderplatz, trad. di Alberto Spaini, Milano, BUR, 2008)
18. Johannes R. Becher, Abschied, 1940, 400 p.
(Addio, trad. di E. Gerla, Milano, Parenti, 1960)
19. Günter Grass, Die Blechtrommel, 1959, 736 p.
(Il tamburo di latta, trad. di Bruna Bianchi, Milano, Feltrinelli, 2009)
20. Peter Weiss, Abschied von den Eltern/Fluchtpunkt, 1961-62, 173 p.
(Congedo dai genitori/Punto di fuga, trad. di Ugo Gimmelli, diverse ed. Einaudi o Mondadori)
21. Christa Wolf, Nachdenken über Christa T., 1968, 235 p.
(Riflessioni su Christa T., trad. Amina Pandolfi, pref. di Anna Chiarloni, ed. Mursia o E/O)
22. Peter Handke, Der kurze Brief zum langen Abschied, 1972, 194 p.
(Breve lettera del lungo addio, trad. di Bruna Bianchi, Milano, Feltrinelli, 1982)
23. Thomas Bernhard, Autobiographie, 1975-82, 570 p.,
(Autobiogafia, a cura di Luigi Reitani, Milano, Adelphi, 2013, NB: costoso!)
24. Michael Ende, Die unendliche Geschichte, 1979, 430 p.
(La storia infinita, trad. di Amina Pandolfi, Milano, Longanesi, 2014)
25. Elfriede Jelinek, Die Klavierspielerin, 1983, 351 p.
(La pianista, postf. di Luigi Reitani, Torino, Einaudi, 2005)
26. Jörg Fauser, Rohstoff, 1984, 218, p.
(Materia prima, traduzione in corso di pubblicazione per L’Orma)
27. Herta Müller, Reisende auf einem Bein, 1989, 165 p.
(In viaggio su una gamba sola, trad. di Lidia Castellani, Venezia, Marsilio, 2010)
28. Thomas Bernhard, Auslöschung, 1989, 650 p.
(Estinzione, trad. di Andreina Lavagetto, Milano, Adelphi, 1996)
29. Christian Kracht, Faserland, 1995, 165 p.
(non esiste traduzione italiana)
30. Jens Sparschuh, Der Zimmerspringbrunnen, 1995, 150 p.
(Il venditore di fontane, trad. di Matteo Galli, Firenze, Le Lettere, 2000)
31. Emine Sevgi Özdamar, Die Brücke vom Goldenen Horn, 1998, 330 p.
(Il ponte del corno d’oro, trad. di Umberto Gandini, Firenze, Ponte alle Grazie, 2010)
32. Terézia Mora, Alle Tage, 2004, 429 p.
(Tutti i giorni, trad. di Margherita Carbonaro, Milano, Mondadori, 2009)
33. Saša Stanišić, Wie der Soldat das Grammofon repariert, 2006, 315 p.
(La storia del soldato che riparò il grammofono, trad. di Lisa Scarpa, Milano, Frassinelli, 2007)
34. Clemens Mayer, Als wir träumten, 2006, 517 p.
(Eravamo dei grandissimi, trad. di Roberta Gado, Rovereto, Keller, 2016)
35. Wolfgang Herrndorf, Tschick, 2010, 270 p.
(Goodbye Berlin, trad. di Alessandra Valtieri, Milano, Rizzoli, 2015)
36. Judith Schalansky, Der Hals der Giraffe. Ein Bildungsroman, 2011, 222 p.
(Lo splendore casuale delle meduse, trad. di Flavia Pantanella, Roma, Nottetempo, 2013)
37. Maja Haderlap, Engel des Vergessens, 2011, 260 p.
(L’angelo dell’oblio, trad. di Franco Filice, Rovereto, Keller, 2014)
38. Eugen Ruge, In Zeit des abnehmenden Lichts, 2011, 432 p.
(In tempi di luce declinante, trad. di Claudio Groff, Milano, Mondadori, 2013)
39. Gerhard Henschel, Bildungsroman, 2014, 576 p.
(non esiste traduzione italiana)
40. Lutz Seiler, Kruso, 2014, 428 p.
(Kruso, trad. di Paola Del Zoppo, Roma, Del Vecchio, 2015)

Elenco dei testi critici

Ciascuno studente sceglierà un testo critico, che studierà attentamente e userà nella scrittura della tesina, applicando le categorie critiche apprese alla lettura del Wilhelm Meister e del secondo romanzo a scelta.

1. Alberto Spaini [1914], Modernità di Goethe (Saggio sul Meister goethiano), in «La Voce», VI, n. 3 (13 febbraio 1914) e n. 5 (4 marzo 1914): una cinquantina di pagine + Benedetto Croce [1919], Goethe. Con una scelta di liriche nuovamente tradotte, Bari, Laterza, 1919 [e edizioni successive], 284 p.
2. Herbert Marcuse [1922], Il romanzo d’artista nella letteratura tedesca, Torino, Einaudi, 1985, XI-444 p.
3. Viktor Šklovskij [1925], Teoria della prosa, Torino, Einaudi, 1976 [e edizioni successive], 325 p., in particolare il saggio La letteratura estranea all‘intreccio [sul Meister].
4. Michail Bachtin [ca. 1935], Estetica e romanzo. Teoria letteraria e scienze umane, a cura di Clara Strada Janovic, Torino, Einaudi, 1979 [e edizioni successive], fino a p. 244, in particolare il saggio Il romanzo di educazione e il suo significato nella storia del realismo.
5. Erich Auerbach [1946], Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, Torino, Einaudi, 1956 [e edizioni successive], l’intero vol. II, in particolare il capitolo Miller il musicista.
6. György Lukács [1949], Goethe e il suo tempo, a cura di Andrea Casalegno, Torino, Einaudi, 1983, XIX-277 p., in particolare il saggio Gli anni di noviziato di Wilhelm Meister.
7. Giuliano Baioni [1969], Goethe. Classicismo e rivoluzione, Torino, Einaudi, 1998, 322 p., in particolare il capitolo I Lehrjahre e la restaurazione del bello, pp. 161-213.
8. Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca, II: Dal pietismo al romanticismo (1700-1820), tomo secondo, Torino, Einaudi, 1971 [e edizioni successive], pp. 297-691 (contiene i capitoli Lo Sturm und Drang, Il Classicismo, e Altre correnti del secondo Settecento), in particolare i paragrafi sul Wilhelm Meister, pp. 527-536.
9. Franco Moretti, Il romanzo di formazione [1986], Torino, Einaudi, 1999, 280 p.
10. Rolf Selbmann, Der deutsche Bildungsroman, Stuttgart, Metzler, 1984 [1994²], 214 p.
11. Jane V. Curran [2002], Goethe’s Wilhelm Meister’s Apprenticeship: A Reader’s Commentary, New York, Camden House, 2002, 328 p.
12. Pierre Hadot [2008], Ricordati di vivere. Goethe e la tradizione degli esercizi spirituali, Milano, Cortina, 2009, 174 p., con l’aggiunta del saggio Esercizi spirituali, in Pierre Hadot, Esercizi spirituali e filosofia antica [1988], a cura e con una prefazione di Arnold I. Davidson, Torino, Einaudi, 2015, pp. 29-68.
13. Thomas G. Pavel [2013], Le vite del romanzo. Una storia, a cura e con una postfazione di Massimo Rizzante, Milano, Mimesis, 2015, 420 p.

Programma per non frequentanti

Gli studenti non frequentanti sono tenuti a studiare, oltre al Wilhelm Meister, (non uno ma) due romanzi a scelta dalla lista. Sono tenuti altresì a scrivere la tesina, analizzando (non solo due ma) i tre romanzi letti.

È possibile, in caso di particolari esigenze, concordare un programma alternativo contattando il docente: michele.sisto@unich.it.

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