Testimoni del nostro tempo. Poeti e prosatori del Novecento russo
Il corso si propone di indagare i valori comuni alle opere, molto diverse fra loro, di alcuni fra i più importanti poeti e prosatori russi della prima metà del Novecento. Sullo sfondo delle radicali trasformazioni di una civiltà letteraria che passa dal modernismo della fine del XIX secolo al dogmatismo degli “scrittori proletari” dopo la rivoluzione d’Ottobre e al canone del realismo socialista, verranno esaminati, secondo un ordine grosso modo cronologico, i seguenti argomenti:
- L’età d’argento, Decadentismo e Simbolismo.
- Il mondo poetico di Aleksandr Blok (1880-1921). Il più famoso fra i simbolisti russi, Blok sviluppò la propria cifra stilistica partendo dai versi eterei sulla Bellissima dama (Stichi o prekrasnoj dame, 1904) e giungendo ad una folgorante maturità entro il 1916. Tra i temi delle sue poesie più celebri si ricordano i grovigli del sentimento amoroso, il destino spirituale della sua terra, le incertezze del mondo contemporaneo. Accolse dapprima con entusiasmo la Rivoluzione, percepita come una sorta di cataclisma naturale, per soffrire ben presto delle soffocanti limitazioni alla creazione artistica durante la guerra civile.
- La poesia di Anna Achmatova (1889-1965). Uno dei poeti più talentuosi e, allo stesso tempo, popolari della Russia prerivoluzionaria, Achmatova condivise il drammatico destino di scrittori e gente comune durante il terrore staliniano. Quando il figlio venne imprigionato, scrisse il poema Requiem. Durante tutta la sua vita riuscì a coniugare uno stile classico, in cui si avverte l’eredità di Puškin, con una costante innovazione poetica. Fra tutti gli scrittori russi del periodo considerato Achmatova rimane la rappresentante iconica di quel tempo.
- Boris Pasternak (1890-1966) poeta e prosatore. Pasternak cominciò a scrivere versi all’interno del gruppo futurista Centrifuga, ma divenne famoso negli anni’20. Il suo celebre romanzo «Il dottor Živago» (Doktor Živago) si distingue nettamente dagli altri romanzi del periodo sovietico. L’azione ha inizio nel 1903 e si estende per più di vent’anni. Il lettore conosce gli eventi storici e anche le esperienze e i cambiamenti nella vita privata di Jurij Živago attraverso la coscienza del protagonista stesso. Nel complesso la narrazione dimostra che la cosa importante nella vita umana non è la sottomissione ad una ideologia, ma la libertà interiore e la fede nella vita che vince la morte. Scritto in uno stile non realista, nuovo e individuale, il romanzo fu censurato in Unione Sovietica, fu pubblicato in Italia nel 1957 e il suo autore venne insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1958.
- Lo sperimentalismo nelle strutture del romanzo degli anni venti e trenta: “Noi” di Evgenij Zamjatin (1884-1937) e “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov (1891-1940). I romanzi furono pubblicati originariamente all’estero e uscirono in Russia solo durante gli anni della “glasnost’”, come il «Requiem» di Achmatova e «Il dottor Živago» di Pasternak. Entrambi rappresentano la tragica esperienza russa del XX secolo.
«Noi» (My) di E.Zamjatin, è un romanzo modernista, pubblicato in Russia solo nel 1988. È ambientato in una società del futuro, lo Stato Unico guidato dal Benefattore, dove tutti devono conformarsi alle regole ufficiali. In questo futuro distopico dominato da principi matematici, Zamjatin introduce tuttavia motivi irrazionali come l’amore, i sogni, e vivaci immagini stilizzate che sfidano la logica. «Noi» è stata la fonte di ispirazione per “1984” di G.Orwell ed è diventato un romanzo classico sulla sopravvivenza dell’anima umana oppressa dalla tecnologia e dai dogmi politici e culturali.
“Il Maestro e Margherita” di M.Bulgakov presenta una trama in cui si intrecciano tre livelli narrativi: la storia di uno scrittore censurato e separato dalla donna che ama, lo svelamento satirico del mito del realismo socialista attraverso l’arrivo di Mefisto a Mosca, la storia dell’incontro fra Ponzio Pilato e Gesù Cristo. Il tema unificante i tre livelli è il potere della verità e della parola scritta in un’epoca di tirannia, che sia la Russia di Stalin o la Terra Santa sotto il dominio dell’impero romano.
SEDE DI CHIETI
Via dei Vestini,31
Centralino 0871.3551
SEDE DI PESCARA
Viale Pindaro,42
Centralino 085.45371
email: info@unich.it
PEC: ateneo@pec.unich.it
Partita IVA 01335970693