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  • Lingua Insegnamento:
    Serbo-croato o Italiano (se presenti studenti che scelgono l'insegnamento come Taf D) 
  • Testi di riferimento:
    Francesco Privitera, Jugoslavia, Edizioni Unicopli, 2007.
    Ivo Banac, Raspad Jugoslavije, Durieux, Zagreb 2001.
    Rada Iveković, Autopsia dei Balcani, Milano: Raffaello Cortina Editore, 1999.
    AAVV., Dopo la pioggia. Gli stati della ex Jugoslavia e l’Albania (1991-2011), a c. di Antonio d’Alessandri e Armando Pitassio, Lecce: Argo, 2011.
    Stefano Petrungaro, Balcani. Una storia di violenza?, Roma: Carrocci, 2012 
  • Obiettivi formativi:
    Obiettivo del corso è quello di fornire conoscenze sulla realtà culturale, socio-politica, economia e storica dei paesi dell'area linguistica serbo-croata. Il corso si propone inoltre di sviluppare negli studenti la curiosità verso culture altre, in particolare quelle in esame.
    Analizzando alcune figurazioni caratteristiche di questi luoghi così come sono state offerte dal folklore, dalla letteratura, dal cinema e dai mass media in generale e partendo dal concetto di balcanismo, il corso intende sviluppare una riflessione sugli stereotipi e la manipolazione delle notizie. Al termine del corso gli studenti si saranno familiarizzati con le principali caratteristiche storico-istituzionali e culturali dei paesi dell'area linguistica serbo-croata. 
  • Prerequisiti:
    Buona conoscenza della lingua serbo-croata. Ma non indispensabile nel caso si tratti di un esame a scelta (TAF D). 
  • Metodi didattici:
    lezioni frontali e seminariali; visione e discussione di film; presentazione in classe di alcuni testi chiave. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    La verifica dell'apprendimento consisterà in un esame orale che valuterà l'acquisizione dei contenuti fondamentali del corso. Sarà altresì valutata la capacità di contestualizare le conoscenze e di argomentarle criticamente. La valutazione in trentesimi sarà graduate sulla base della completezza delle risposte rispetto ai criteri indicati. Una valutazione elevata (27-30) verrà data a chi dimostrerà una conoscenza approfondita degli argomenti del corso, sarà in grado di contestualizzarli e di discuterli criticamente. Una valutazione buona (22-26) verrà data a chi dimostrerà di padroneggiare le problematiche emerse nel corso, sapendole mettere in relazione tra loro. Una valutazione sufficiente (18-21) a chi sarà in grado di esporre gli argomenti del corso. Una valutazione insufficiente sarà attribuita a chi non conosce le principali nozioni e argomenti del corso. 
  • Sostenibilità:
    Aumentare considerevolmente entro il 2030 la presenza di insegnanti qualificati, anche grazie alla cooperazione internazionale, per la loro attività di formazione negli stati in via di sviluppo, specialmente nei paesi meno sviluppati e i piccoli stati insulari in via di sviluppo. 
  • Altre Informazioni:
    I ricevimenti del Professore si trovano al Link: https://www.lingue.unich.it/node/6857

    Gli studenti non frequentanti sono pregati di contattare la docente per definire modalità di studio e letture supplementari. 

Nozioni sulla cultura, la storia e le istituzioni dei paesi dell'area serbo-croata (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia). Particolare attenzione sarà dedicate alla nascita e alla dissoluzione della prima e della seconda Jugoslavia, così come alle relazioni tra l'Italia e i paesi in questione uno dei quali, la Croazia, dal 2013 ha aderito all'Unione Europea. Riflettendo sull'esperienza di quest'area dei Balcani, il corso si interrogherà su alcune questioni fondamentali del mondo contemporaneo, quali identità/alterità, nazionalismo/cosmopolitismo, religione, lingua e confini.

"La nascita e la dissoluzione della Jugoslavia":
F.Privitera, Jugoslavia, Edizioni Unicopli, 2007 oppure S. Bianchini, La questione jugoslava, Giunti, Firenze 1996, o edizioni successive (i madrelingua o gli studenti di serbo-croato possono scegliere I. Banac, Raspad Jugoslavije, Durieux, Zagreb 2001).

"Multiculturalità balcanica":
Dž. Karahasan , Il centro del mondo, Milano: Il Saggiatore, 1993;
I. Andrić, "La lettera del 20" in Dizionario di un paese che scompare, a c. di N. Janigro, Roma: Manifestolibri, 1994, pp. 23-35;
"L'immaginario sui Balcani":
M. Todorova, Immaginando i Balcani, Argo, Lecce 2002 (introduzione e I. cap. fino a pag. 44).
-R. Iveković, Autopsia dei Balcani, Cortina Raffaello editore, 1999 (pp-46-105)
oppure
-D. Auguštin-Rihtman, "Zašto i otkad se grozimo Balkana?", in Ulice moga grada, XX vek, Beograd 2000, str. 211-237 e Ivan Čolović, Zašto se dičimo Balkanom, Danas - Vikend, 01.10.2005; Strana: 7 (si può scaricare da internet)
Per gli studenti di Taf D (9 Cfu) anche M.R.Leto, "Dal serbo-croato al croato: l'eterno girotondo", in Dopo la pioggia. Gli stati della Ex-Jugoslavija e l'Albania (1991-2011), a c. di Antonio D'Alessandri e Armando Pitassio, Argo, Lecce 2011, pp. 331-345.

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