• Edizioni di altri A.A.:
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  • Lingua Insegnamento:
    Italiano 
  • Testi di riferimento:
    1. Bruno Latour, La sfida di Gaia. Il nuovo regime climatico, Milano, Meltemi, 2020;
    2. Deborah Danowski-Eduardo Viveiros de Castro, Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine, Milano, Nottetempo, 2020;
    3. Giacomo Leopardi, Operette morali (qualsiasi edizione commentata).

    Seminario (1 CFU): Raccontare la fine del mondo.
    Contenuto: I cambiamenti climatici e le estinzioni biologiche sono solo alcuni dei parametri fuori scala che determinano una proliferazione discorsiva senza precedenti intorno all’idea della “fine”: una fioritura disforica di mitologie dell’Apocalisse. Si apre così, anche nella letteratura contemporanea, lo spazio per una riflessione sulle diverse fini del mondo ma anche sulla possibilità di coesistenza in un pianeta vivente dove animali e piante chiedono un nuovo riconoscimento.
    Il seminario intende esplorare, da una prospettiva ecocritica, come la narrativa, insieme a generi limitrofi come il fumetto e la sceneggiatura cinematografica, siano in grado non solo di parlare del mondo, ma anche di parlare al mondo e di informarlo col proprio discorso.

    Testo di riferimento: M. Malvestio, Raccontare la fine del mondo. Fantascienza e Antropocene, Milano, Nottetempo, 2021. 
  • Obiettivi formativi:
    Il corso intende fornire ai futuri laureati dei corsi triennali una preparazione sulle questioni fondamentali della letteratura italiana del Novecento, attraverso la lettura dei testi e l’analisi delle tematiche degli autori più rappresentativi. 
  • Prerequisiti:
    Ottima conoscenza della lingua italiana.

    Conoscenza generale della storia e cultura della tarda modernità. 
  • Metodi didattici:
    Lezioni frontali 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    Esame finale - Colloquio orale 
  • Sostenibilità:
     

Contenuti
Come da declaratoria, il settore comprende gli studi sulle opere letterarie degli ultimi due secoli, con particolare riferimento alla letteratura novecentesca nei suoi diversi modi e generi, studi condotti, con riferimento ai problemi storici e teorici posti dalla modernità letteraria, secondo le metodologie proprie della critica storico-letteraria congiunte alle competenze e prospettive della critica militante.

Negli ultimi decenni la crescente consapevolezza degli effetti catastrofici dell'agire umano sul clima e sulla stabilità del pianeta (Antropocene) fa riaffiorare ansie, paure e immaginari legati al tema della fine (tra gli altri: Chakrabarty, Stengers, Brassier). Ora, l'affermarsi di un pensiero ecologico radicale consente una rilettura di Leopardi alla luce delle sfide del nuovo millennio. L'ultramodernità di Leopardi si misura sulla visione demistificata della natura, sulla straordinaria potenza dell'idea di progresso, sui limiti interni, storici, di ogni configurazione materiale della civiltà, sulla quale si protende il tempo della fine. Verificare l'immaginario leopardiano al vaglio del lavoro di Bruno Latour, costituisce il fil rouge del corso di quest'anno.

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